STAGIONE 01 - CAPITOLO 08 - UN'ELFA SORRIDENTE
GdR
"Ma voi non siete Aelar, lo stregone che fino a qualche tempo fa viveva nei boschi qui intorno a Piperanium? A cosa devo la vostra visita?".
Probabilmente la giovane elfa aveva fatto i compiti a casa. Si era informata. Era il momento di giocare le proprie carte.
Aelar non rispose, sorrise, e la incalzò con le poche parole che era solito usare e con il solito modo diretto e sincero. Erano sicuramente parole scomode, che non lasciavano nulla al caso. Aelar voleva giocare a carte scoperte... forse non sapeva giocare in altro modo.
"Avete voi la pietra preziosa rubata al tempio di Helm?".
"La vorrei indietro per poterla restituire".
"Se non l'avete voi vorrei sapere dove poterla recuperare."
Adran rimase in silenzio cercando di penetrare con lo sguardo l'elfo stregone.
"Venire qui da solo potrebbe essere stato un azzardo... ma questo si vedrà..."
La minaccia era arrivata chiara e forte a destinazione. Anche lei stava giocando a carte scoperte, anche se in maniera meno diretta.
"Mi piace però questo vostro modo di porvi. Solo non capisco perchè lo facciate. Non capisco cosa vi leghi alla tiefling ricercata per il furto."
Non stava rispondendo e non stava dicendo nulla di compromettente. Era abile Adran. Di colpo, mentre stava continuando a guardarlo fisso negli occhi, fece una faccia sbalordita, portandosi una mano alla bocca.
"No. Non lo starete mica facendo per un banale ideale di bene? Oh per la miseria. Un buono. Ma ne esistono ancora?"
Si mise a ridere di cuore. Sembrava sinceramente colpita della cosa, poi, d'improvviso, con sguardo compassionevole e sorriso sulle labbra disse in tono deciso.
"Lasciate che vi dia un consiglio. Cercatevi un altro passatempo e non fatemi perdere tempo! Ho da lavorare".
Detto questo la bellissima elfa prese un grembiule di cuoio appeso ad un chiodo alla parete accanto a lei e lo indossò. Dalla tasca anteriore prese un paio di lunghe cesoie e rimase in attesa.
"Non posso lasciar perdere".
"Ho dato la mia parola".
"Avete voi la pietra o sapete dirmi dove posso trovarla?"
NoN GdR
Per capire se questo incalzare di Aelar provoca un qualche tipo di reazione in Adran, farei fare all'elfo stregone una prova di Persuasione con una CD alta... direi 18, un impresa difficile. In base a quello che sappiamo di Adran non penso che basti insistere così poco per forzarle la mano.
1d20 -> 3 + 2 (Persuasione) = 5 -> Prova fallita... e malamente, mi permetto di aggiungere.
GdR
Sollevò con rapidità verso il naso di Aelar le cesoie che aveva in mano. Il gesto volutamente minaccioso fu accompagnato da parole sprezzanti e lapidarie. Il volto era diventato una sorta di maschera che Aelar non seppe interpretare. Per certi versi sembrava seria ed in preda all'ira, per certi altri sembrava sorridente. Non però come le era stata fino ad ora, un sorriso più teso, forzato, sicuramente non conciliante.
"Odio chi fa finta di non sentire!"
"Vattene, levati di torno e lascia perdere questa faccenda!"
"Sono stata chiara?"
Detto questo voltò le spalle al suo interlocutore e due figure, fino a quel momento nascoste, si palesarono dall'altra stanza e si frapposero tra lei ed Aelar.
Aelar doveva pensare molto rapidamente. Se da un lato aveva ottenuto una reazione, in quanto era evidente che Adran era coinvolta e questo, per certi versi lo confortava, perchè significava che Aetshoon gli aveva detto la verità; dall'altra non aveva ricevuto risposta. Non sapeva se aveva lei la pietra o se era già passata di mano.
Doveva seguire Adran. Doveva capire se c'era in paese una specie di magazzino dove lei avrebbe potuto tenere la pietra. Aveva già in mente come fare, aveva l'incantesimo giusto da poter usare. Per poterla però spingere verso delle azioni meno attende ed un poco più sconsiderate doveva ancora forzarle la mano prima di andarsene. Cosa avrebbe potuto dirle prima di venire fatto uscire a forza dai due energumeni? Doveva trovare una frase ad effetto.
Fu così che prima che lei uscisse dalla stanza le urlò...
NoN GdR
...non lo so ancora, cosa le urlerà Aelar, ma la sua idea sarebbe quella di spingerla ad ispezionare l'eventuale nascondiglio della refurtiva, sempre che abbia ancora lei la pietra, insinuando in lei il dubbio. Poi l'idea di Aelar sarebbe quella di usare l'incantesimo Camuffare se stesso per poterla seguire senza venire riconosciuto.
Ci riuscirà? Vedremo.
Vi rimando al prossimo post per conoscere, innanzitutto, cosa urlerà Aelar ad Adran.
Ed ora non mi resta che salutarvə e darvə appuntamento...
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